L’opera di Eduardo Souto de Moura, premio Pritzker 2011, è tutta centrata sulla conoscenza del Luogo in cui, di volta in volta, essa va ad agire. Il Luogo si fa suggeritore dei materiali da usare e delle geometrie da disegnare: sussurrando spunti, esso s’impone sul progetto dirigendo la mano del suo ideatore. Come una forza magica. Quando l’intervento riguarda poi la restituzione alla vita di un edificio esistente, ecco che quella particolare sensibilità e quella specifica cultura del progetto, possono materializzarsi così bene da rasentare l’impeccabile. E’ il caso del Convento das Bernardas a Tavira, sorto nel XVI secolo per ospitare monache di clausura per divenire nei secoli fabbrica del vapore e, oggi per mano di Souto de Moura, edificio d’abitazione.
Le linee sobrie, la prevalenza dei pieni sui vuoti, l’assenza di sporgenze e la scarsità disarmante di apparati decorativi sono tra gli elementi costitutivi che hanno denunciato l’esigenza di essere valorizzati, oltre che conservati, definendo l’aspetto generale dell’intervento che in questo modo li ha rivitalizzati, a prescindere dall’epoca della loro realizzazione. L’intera stratificazione storica del manufatto è così rispettata e ha impegnato il progettista a definire, per suo tramite, le regole determinanti la progettazione definitiva del nuovo.
Il Maestro portoghese ha recuperato dunque ogni livello cronologico dell’edificio per utilizzarlo poi nella creazione di quel linguaggio specifico che gli ha permesso, alla fine, di ottenere un residence composto di settantotto unità abitative, caratterizzato (all’esterno come all’interno) dall’atmosfera quieta e semplice delle celle conventuali. I materiali sono stati recuperati nell’originale e riproposti nei nuovi inserti, così come i volumi e gli spazi esterni, questi ultimi parte fondamentale del disegno complessivo dell’intervento.
L’alto livello dell’intervento nobilita sia l’operazione (economica) che l’ha permesso, sia quei suoi componenti che in altri casi e attraverso soluzioni meno raffinate, avrebbero potuto stridere con il senso pieno del Luogo risultando futili. Come la piscina ad esempio: la grande, lineare vasca d’acqua che è stata realizzata richiama invece, d’impatto, i grandi serbatoi idrici presenti nella regione mentre il cortile, piantumato con estrema essenzialità, rimanda ai chiostri cistercensi. Il convento di Las Bernardas è un’architettura tutta da vivere. E (perché no?) con un pizzico di poesia (Sandra Lasagni)